
In cima all’altopiano etiopico, tra le immense valli, sorge una città diversa dalle altre: Lalibela. Camminare tra le sue chiese scolpite nella roccia è come percorrere un sentiero sospeso, dove la storia, fede e silenzio si fondono insieme dando luce ad una esperienza profonda e trasformativa.
Un miracolo di pietra e fede
Lalibela non fu costruita: fu scolpita nella roccia, nel silenzio del grandissimo altopiano, nell’intenzione di creare un luogo dove la fede si potesse toccare facilmente. Undici chiese monolitiche, scavate dall’alto verso il basso, appaiono oggi come un enigma sospeso tra il divino e l’umano. La leggenda vuole che siano stati gli angeli ad aiutare gli artigiani. Ogni chiesa ha un suo significato: Bet Medhane Alem, la più maestosa di tutte, richiama un tempio greco scolpito nella terra battuta, Bet Giyorgis, a forma di croce perfetta, emerge come un’icona sacra. Lalibela è più di un semplice miracolo architettonico. È un miracolo di continuità spirituale, di preghiera viva, di pellegrinaggio che dura secoli. Qui la fede si trasforma in pietra, e la pietra si trasforma in preghiera.

Lalibela oggi: tra pellegrinaggi e incontri autentici
Nonostante il passare dei secoli, Lalibela è riuscita a non diventare un museo all’aperto. Ancora oggi è un luogo frequentato e vissuto. Ogni anno, migliaia di pellegrini si mettono in cammino per raggiungerla a piedi, avvolti nei meravigliosi Shamma di color bianco, portando con sé la pesantezza del viaggio e leggerezza della fede. Durante il Genna (Natale copto) o il Timkat, le chiese si riempiono di canti, danze e veglie notturne che sembrano che fermino il tempo. Ma non è fatta solo di preghiere, è fatta anche di incontri, con volti sorridenti dei sacerdoti che custodiscono i sacri manoscritti, con le donne che sussurrano preghiere nell’ombra. Viaggiare a Lalibela significa aprirsi a una spiritualità che si trova in ogni singolo gesto. È un invito all’ascolto all’ultima, alla meraviglia di sentirsi ospiti in un mondo che ancora crede profondamente.

Quando andare a Lalibela?
Lalibela è visitabile tutto il tempo dell’anno, ma il miglior periodo in assoluto è durante la stagione secca, che va da ottobre a marzo: cieli privi di nuvole, strade più accessibili e le temperature miti favoriscono l’esplorazione. Tuttavia chi vuole vivere in pieno la spiritualità, il momento migliore è sicuramente durante il Genna, il natale copto che si celebra il 7 gennaio. In quei giorni, Lalibela si trasforma completamente: migliaia di pellegrini arrivano in città, dormendo su rocce, pregando in chiesa, cantando tutta la notte sotto il cielo stellato. Un viaggio in questo periodo richiede un piccolo sforzo, ma regala delle emozioni uniche, difficili da raccontare. Anche il Timkat (19 gennaio) che celebra il battesimo di Gesù, è un’occasione straordinaria per vivere Lalibela in festa. Qualunque periodo tu scelga, Lalibela non è mai un luogo da vedere, ma da vivere con lentezza, rispetto e cuore aperto.
Un invito a rallentare
Lalibela non solo si prega, si deve vivere. È una ferita sulla pietra che diventa un portale che porta in una dimensione di mistero. Un luogo che parla al cuore di chi cerca esperienze autentiche, lontane da qualsiasi fonte di rumore. Un invito, al rispetto, all’ascolto.
Questa è solo una parte dell’Etiopia. Questo paese offre molto di più, Scopri cosa ha da offrire questo paese che nessun altro può avere: Etiopia Sud Tribale, Dancalia e Lalibela – Viaggitribali